La dimensione ecologica del lavoro. Alcuni spunti dal Decalogo di conversione alla sostenibilità.

la dimensione ecologica del lavoro

Partiamo subito con un esempio. La proposta 1.

La raccolta differenziata permette di separare i rifiuti in base alla loro natura, in modo che possano essere riciclati o riutilizzati. Un comportamento semplice ma efficace per ridurre l’impatto ambientale dell’attività umana. Se tutti si impegnassero a separare correttamente i rifiuti sempre, si potrebbe ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti indifferenziati, che sono anche quelli che richiedono un trattamento più complesso e costoso per lo smaltimento. A volte costa maggiore fatica… Però, diamoci un obiettivo! E, subito dopo, portiamo il nostro esempio.

È stata questa la strada intrapresa dalla Diocesi di Alba, in particolare su iniziativa dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro. Dopo aver partecipato alla Settimana Sociale dei Cattolici di Taranto nel 2021, alcune riflessioni emerse nei tavoli di lavoro sul “Pianeta che speriamo” si sono tradotte in un pratico Decalogo – lo leggi integralmente qui – a uso e consumo di tutta la realtà diocesana, che si propone di orientare i comportamenti e catalizzare il percorso di conversione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Decalogo di Conversione alla Sostenbilità

🟡 Orientamenti e indicazioni diocesane di conversione alla sostenibilità 💚
1. RACCOLTA DIFFERENZIATA
In ogni realtà ecclesiale attiviamo una raccolta differenziata in tutti i locali e nell’ambito delle nostre iniziative, raccordandoci con le indicazioni fornite dai rispettivi Comuni.

In tutti i luoghi di culto, negli uffici e nelle strutture della diocesi la prima indicazione recepita riguarda proprio la raccolta differenziata. A casa, quindi, e in parrocchia… Ma sul lavoro? Al netto dei rifiuti speciali e pericolosi, tutti gli altri sono assimilabili agli urbani e pertanto possono essere conferiti all’ordinario servizio di raccolta dei rifiuti, seguendo le disposizioni del Comune di riferimento. Questo viene fatto? Non è immediato per tutti, ma tutti dovrebbero volerlo.

La promozione di questa pratica si realizza tramite azioni concrete e informative. Se anche tu ascolti con apprensione le notizie sullo stato di salute del nostro Pianeta, ricordati che hai il potere di agire! Non servono grandi dimostrazioni, ma soprattutto tanti piccoli atti collettivi.

Dalla propria postazione alla mensa… Qual è il livello di attenzione alla compatibilità delle azioni possibili rispetto ai più alti standard di sostenibilità ambientale? Di certo alcune accortezze potranno essere già richieste ai singoli individui, ma è soprattutto la pianificazione degli spazi che, senza necessità di investire particolari somme, agevola la buona riuscita dei comportamenti. Se il luogo mi mette nelle condizioni di riciclare in tutto agio perché dispone di sufficienti contenitori e comodamente raggiungibili, sarà un successo. Soprattutto dal punto di vista personale, perché in qualità di cristiani siamo chiamati a rispondere al grido d’aiuto del Creato con ogni sforzo possibile.

Non perdere l’occasione di proporre una nuova sistemazione che agevoli tutti all’esercizio delle buone pratiche! Dopotutto, si presume che un terzo della nostra giornata venga speso sul posto di lavoro, quindi è ragionevole aspettarsi di poter esprimere un’attenzione al tema della gestione corretta del rifiuto così come è concesso in altri spazi.

 

Decalogo di Conversione alla Sostenbilità

🟡 Orientamenti e indicazioni diocesane di conversione alla sostenibilità 💚
2. ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI
Convertiamo, appena possibile e valutando caso per caso, i contratti di gas ed energia elettrica dei nostri locali, delle nostre chiese, delle nostre canoniche su offerte che provengano da fonti rinnovabili o con certificati verdi.

Ci sono poi decisioni che non sono proprio in mano al singolo, ma informare chi è chiamato a decidere è comunque un contributo dal significato importante. È il caso ad esempio della stipula di contratti per le forniture elettriche e del gas. La diocesi ha proposto il passaggio graduale a sole fonti di energia rinnovabile o con certificati verdi. Non è più un settore limitato! Aggiornandosi, si scopre che oggi le forniture al 100% green, in Italia, sono possibili ma rare. Vengono attestate tramite una certificazione che prende il nome di “Garanzia di Origine”.

Per tutti esiste invece la possibilità di valutare fornitori che dalle rinnovabili attingano più del 45% dell’energia, collocandosi sopra la media nazionale. Come si fa? Prendiamo l’energia elettrica: i fornitori sono obbligati a pubblicare la percentuale di elettricità che proviene da fonti rinnovabili e da altre fonti. Queste informazioni si trovano direttamente in bolletta, se si è clienti, o digitando su un motore di ricerca il nome del fornitore seguito dalle parole “mix energetico”. Il breve tempo necessario a simulare una ricerca formulata sulla base di esigenze compatibili con la propria attività lavorativa permetterà di offrire proposte concrete a chi deve decidere questi aspetti dell’organizzazione aziendale. Purtroppo il comparatore ARERA – Portale Offerte – che si può interrogare per le esigenze delle utenze domestiche non offre anche lo stesso servizio per le aziende. Neppure è scontato essere a conoscenza delle soglie che collocano la scelta nel ventaglio delle migliori che il mercato può offrire, ma questo aspetto l’abbiamo chiarito e altri strumenti sul web permettono ugualmente di finalizzare lo sforzo della ricerca.

 

Proposta 5. Corretta gestione dell’acqua, un bene prezioso da custodire.

Contribuire attivamente alla tutela del Creato con la propria attività lavorativa oggi è comunque più fattibile che mai. Nel 2023 è stato ancora confermato il Bonus Acqua Potabile, credito d’imposta al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare nell’acqua, fino a 5000 euro per imprese, attività commerciali, arti e professioni.

L’acqua è un bene troppo prezioso per essere trascurato. Indirizziamo un appello a chiunque abbia la possibilità di farsi promotore di iniziative quali l’installazione di erogatori o anche solo boccioni d’acqua sul luogo di lavoro. Portando anche questo dato: con un depuratore si evita in misura apprezzabile la produzione di plastica usa e getta, sempre più (giustamente) osteggiata. In Italia si consumano ogni anno oltre 8 miliardi di bottigliette d’acqua in PET, materiale per la cui produzione, ogni chilo, sono inoltre impiegati 17 litri d’acqua e 2 di petrolio. Vetro e borracce sono un investimento in termini di salute e di sviluppo sostenibile, per scongiurare di assetare le generazioni future più di quanto ormai inevitabile. La transizione agli erogatori è anche vantaggiosa sul piano economico, assorbita la spesa inziale. Sulla base di ciò, è nata la proposta 5.

Decalogo di Conversione alla Sostenbilità

🟡 Orientamenti e indicazioni diocesane di conversione alla sostenibilità 💚
5. ACQUA, UN BENE PREZIOSO DA CUSTODIRE
Incentiviamo la dotazione di colonnine per l’acqua, boccioni erogatori, bottiglie di vetro oppure riforniamoci dalle casette pubbliche. Più parrocchie o oratori potrebbero mettere a disposizione questi dispositivi effettuando acquisti comuni di colonnine.

 

Non mancano i motivi per imporre a se stessi di portare lo sforzo di salvaguardia del Creato anche sul luogo di lavoro. Abbiamo esplorato insieme le possibilità che offre dedicare un ampio spazio alla dimensione ecologica del lavoro, a partire dal Decalogo di conversione alla sostenibilità. Ogni giorno questo e altri temi legati alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica trovano spazio sulle pagine dell’Ufficio Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Alba. Ti invitiamo a completare la lettura attraverso i nostri canali social. FB: upsl.diocesi.alba – IG: pastoralesocialelavoro.alba