Gli indicatori che ci permettono di analizzare la condizione di benessere sono, per definizione, reddito, ricchezza, capacità di consumo e aspetti afferenti alla dimensione del benessere materiale come il possesso di beni durevoli e le condizioni abitative. Questi bastano per manifestare nella nostra mente un’idea di benessere economico. Ma c’è di più.
Il benessere. Alla definizione di questo concetto si è aggiunta una clausola di ecocompatibilità e di maggiore tutela del lavoratore. Tant’è vero che la dimensione economica, con quella ambientale e sociale, concorre unitamente alla definizione di sostenibilità e a delineare i traguardi che siamo chiamati a raggiungere dagli obiettivi di sviluppo sostenibile. Anche le nostre scelte economiche si collocano entro confini nei quali riteniamo giusto agire, innovare, investire.
Per estendere questa visione a tutti, abbiamo scritto il Decalogo di conversione alla sostenibilità, ovvero orientamenti e indicazioni diocesane di conversione alla sostenibilità. Vediamo insieme gli aspetti di sostenibilità economica che racchiude.
Proposta 3 – Una cultura della legalità forte è essenziale per lo sviluppo economico e la giustizia sociale.
L’assunto è molto semplice. La cultura della legalità va valorizzata e sostenuta perché persone propense a rispettare le regole e fiduciose nelle istituzioni compiranno scelte economiche che rispettano la legge, gli altri e l’ambiente. Al contrario di fronte a una cultura della legalità debole è più semplice cedere a scelte economiche illegali o immorali. Per questo vogliamo promuovere la cultura della legalità, come diocesi di Alba, attraverso la tracciabilità di tutte le nostre spese, con ricevute e fatture fiscali, sempre secondo la normativa civile. Lo afferma la proposta numero 3 del Decalogo di conversione alla sostenibilità che l’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro ha proposto a tutta la comunità diocesana quest’anno, come documento-guida verso comportamenti sostenibili e compatibili con gli obiettivi di ecologia integrale, nel solco della Dottrina sociale della Chiesa.
Proposta 8 – Il futuro dipende anche dalle nostre scelte finanziarie personali.
Con la stessa osservanza e trasparenza governiamo anche la finanza personale. Riguardo alla gestione dei propri soldi, dei risparmi e degli investimenti ci è parso importante tracciare un confine di responsabilità ambientale, sociale ed etica. Poiché crediamo che non esista benessere economico che non sia ecocompatibile e rispettoso delle persone e del loro lavoro, i nostri conti correnti, i nostri investimenti e i nostri fondi pensione pongono grande attenzione alle tematiche ESG – Environmental, Social and Governance. “Ambientale, sociale e di gestione” – questa la traduzione dell’acronimo – sono tutti i fattori che dovrebbero coesistere in ogni attività umana per poterla definire responsabile e sostenibile. I prodotti e servizi che acquistiamo non possono ignorarli e questo include anche i prodotti finanziari e la stipula di polizze assicurative, anch’essa incoraggiata con società eticamente responsabili.
Proposta 9 – La trasparenza promuove valori positivi: responsabilità, affidabilità, fiducia, equità.
Dalla dimensione personale abbiamo esteso l’invito a mantenere comportamenti coerenti a tutte le estensioni della diocesi: ogni parrocchia o ente ecclesiastico è chiamato alla pubblicazione dei bilanci attraverso Gazzetta d’Alba o i bollettini parrocchiali o altri mezzi di comunicazione. Quali scelte economiche siano state fatte e come siano state gestite le risorse dovrà essere materiale di consultazione per chiunque voglia accertarsene. La pubblicazione del bilancio è prevista una volta l’anno e in occasione di tutte le raccolte fondi. Per assicurare la corretta realizzazione di questo obiettivo, promuoviamo maggiormente la formazione e la responsabilizzazione del Consiglio per gli Affari Economici di tutti gli enti ecclesiastici.
Proposta 10 – Erogazione di contributi
Arriviamo alla sintesi con la proposta 10. In questa sono incluse tutte le precedenti e l’impegno a rispettarle sempre e in particolare in occasione dell’erogazione di contributi, diretti o indiretti. Un’applicazione concreta di questa indicazione è già felicemente concordata. La diocesi di Alba ha infatti acquistato 10.000 ettari di terreno in favore dell’associazione Canale Ecologia per la creazione di un’oasi per la flora e la fauna tra le rocche del Roero, la Riserva naturale integrale di Valle Oscura. Maggiori informazioni sul progetto di riqualificazione sono disponibili anche nel blog dedicato all’Oasi Valle Oscura e sui canali social dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro. Canale Ecologia porta avanti da tempo azioni volte alla conservazione del suolo e quest’anno ha ospitato la Messa della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, celebrata dal Vescovo Mons. Marco Brunetti, presso l’Oasi San Nicolao.
Questa strada intrapresa è in divenire e di certo sono molti gli stili di vita e le pratiche che conducono all’ecologia integrale e possono essere implementati. È il 5 dicembre e questa data offre il perfetto spunto per mostrare come #TuttoÈConnesso e molte attività possano aderire alla nuova definizione del benessere. Perché? Ogni anno, in questa data, ricorre la giornata internazionale del volontariato per lo sviluppo economico e sociale, che riconosce e promuove il valore del volontariato a livello globale e nella definizione di un nuovo paradigma di benessere. L’impegno volontario avvicina al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Al termine di questa riflessione, speriamo, l’idea mentale del benessere possa risultare più piena e affollata. Continuiamo a dialogare? Questo e altri temi legati alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica trovano spazio sulle pagine dell’Ufficio Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Alba; raggiungici attraverso i nostri canali social. FB: upsl.diocesi.alba – IG: pastoralesocialelavoro.alba